INKIOSTRI - In breve
Il nome - omaggio ai ben più noti Inklings - permette immediatamente di comprendere quali siano i riferimenti letterari dei suoi membri: J.R.R.Tolkien e C.S.Lewis, innanzitutto, a cui si aggiungono Chesterton e Mac Donald, ma anche Borges e molti altri.
Nel contempo, il termine allude anche ai "chiostri", luogo di contemplazione di Dio ma anche di incontro con i fratelli e le sorelle, luogo della cultura, della preghiera, dell’arte e del fantastico, e simbolo di quelle radici cristiane in cui affonda il meglio della nostra civiltà culturale e artistica. Nel nostro logo, l’arco a sesto acuto - che punta verso il cielo e spalanca l’umano al sacro - si intreccia con il pennino: simbolo del nostro desiderio di indicare, con le parole, con l’arte e con la vita, la Bellezza più grande, che si apre al sorriso, all’amicizia, e anche a qualche bella risata.
I sentieri del Nizhar
«Ma quanti altri attacchi avrebbero potuto neutralizzare? Quante altre minacce sventare? Era praticamente impossibile saperlo, come era impossibile prevedere il punto esatto dove sarebbe caduta una foglia in una giornata ventosa».
Sette eletti, dodici doni, infiniti sentieri e una sola meta per offrire alle Terre dell’Alto Ovest una possibilità di salvezza e un futuro. Dopo i racconti de “La Compagnia dell’Oste”, gli Inkiostri si confrontano con il romanzo fantasy e portano alla luce un mondo arcano, antico e inesplorato.
Racconti
Il piacere d’affaccendarsi nel giocare è, probabilmente, uno dei più decisi sintomi di sanità mentale. Così ci capita di frequente di iniziare piccoli giochi, tornei, pregiatissimi concorsi, col semplice fine di stare in compagnia a fare quello che ci diverte. Ora: il nostro sodale Patrizio Righero è una eminenza in un genere letterario molto peculiare: il Drabble, che definisce sinteticamente "racconto di 100 parole di genere fantascientifico o fantastico". Siccome il Drabble è artificio per pochi, ci siamo concessi un neologismo e un nuovo genere letterario (o meglio, la versione eterodossa di un genere già esistente): il DabbleDrabble che, come si può intuire, è un Drabble, ma col doppio delle parole.
Ecco qui il risultato di quanto ci siamo divertiti a scrivere (e che scriveremo ancora!).